Home Tuscia Torre di Pasolini in vendita, Storace: “La acquisti Franceschini”

Torre di Pasolini in vendita, Storace: “La acquisti Franceschini”

Basta chiacchiere, la Torre Pasolini di Chia non può essere abbandonata per carenza di risorse. Unpatrimonio culturale della Tuscia deve essere valorizzato seriamente dal ministero dei Beni Culturali, con investimenti degni di un’opera appartenuta ad un grande poeta e scrittore italiano. Le parole di Zingaretti non servono più. Quel che ha detto fatto sapere nei giorni scorsi il consigliere regionale del Pd Enrico Panunzi è solo una manifestazione di intenti (“Si è avviato un percorso di interlocuzione con il Mibact per un iter condiviso di tutela e valorizzazione della torre di Chia”). Serve un’azione molto più netta, soprattutto se si è in maggioranza al governo e alla regione.

Il ministero deve trasformarla in museo in onore dello scrittore, dice invece Mauro Rotelli deputato viterbese di Fratelli d’Italia. “Ne va dell’eredità di uno dei più grandi artisti del ‘900”.

“Purtroppo – ricorda il parlamentare – molti degli effetti personali di Pasolini, come dei preziosi arazzi, sono andati perduti o rubati. Già la Biblioteca Nazionale ha messo sotto la propria gestione e cura, riacquistando la proprietà degli effetti personali, case museo per altri scrittori italiani. Auspichiamo che questa modalità possa essere garantita anche per Pasolini”.

E con grande solerzia, Rotelli ha depositato assieme al deputato romano Federico Mollicone unainterrogazione al ministro Franceschini. Che è stata presentata nella forma del question time per avere una risposta immediata in commissione.

Nell’atto parlamentare si ricorda che “Il castello di Colle Casale (o Torre di Chia), appartenuto a Pier Paolo Pasolini, a Vitorchiano ha uno straordinario valore storico e culturale; Pier Paolo Pasolini se ne innamorò nel 1964, esplorando la Tuscia mentre girava Il Vangelo secondo Matteo, e sei anni più tardi ne diventò il proprietario”.

Ma ad oggi, la Torre di Chia è in vendita e “sarebbe doveroso, da parte delle istituzioni, mantenere il bene nella disponibilità pubblica”. Rotelli e Mollicone chiedono di porre in essere iniziative al fine “di acquisire la Torre di Chia nel patrimonio del Mibact e quali iniziative Franceschini intenda adottare al fine di garantire la trasformazione del bene in casa-museo in onore di Pier Paolo Pasolini”.

Secondo Mollicone, “la torre può diventare strategica anche per il territorio e con una accorta politica di innovazione vi si può realizzare uno studio museo multimediale. E potrebbe diventare un modello”.

Sulla questione della Torre è stata anche lanciata una petizione sul web, attraverso change.org, così motivata: “Purtroppo, ad oggi la Torre è in vendita. Graziella Chiarcossi, cugina del poeta e sua erede, non può più sostenerne le spese. Ma la questione di fondo non è economica. Può una “casa” del genere essere sottratta al patrimonio collettivo? Come potrebbe essere diversamente per la Torre di Chia, con origini nel ‘200, scoperta da Pasolini mentre girava “Il Vangelo secondo Matteo” e vissuta poi con straordinaria intensità culturale fino all’assassinio 45 anni fa?”

Perchè, Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, lo Stato non potrebbe comprare questo bene? Perché, Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la regione non può intervenire?. E’ la domanda che si pongono in molti. Basta parole, appunto.

La Torre di Pasolini deve essere comprata dalle istituzioni pubbliche e non da un privato. Solo così potrà essere di tutti.

Da: Corriere di Viterbo