
Il deputato FdI stigmatizza che la misura “spacciata come accompagnamento al lavoro è diventata puro assistenzialismo”
Il Reddito di cittadinanza da tempo sta mostrando tutti i limiti di una misura che probabilmente avrebbe richiesto parametri di controllo maggiori per evitare che le risorse dello Stato, e di tutti noi cittadini, venissero concesse anche a chi non ne aveva diritto andando ad ‘ingrassare’ tasche già piene.
Nel Viterbese, da novembre ad oggi, sono state 44 le persone denunciate per aver percepito, non avendone diritto, la cospicua somma di 300mila euro.
Sul fenomeno, diffuso in tutta Italia, abbiamo chiesto un commento al deputato di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli.
“Su questo ci sono due linee di pensiero: c’è chi sostiene che queste attività di controllo, che permettono di scoprire chi approfitta di questa misura, testimoniano che il provvedimento è fatto bene nel senso che i controlli poi beccano i furbetti. In realtà invece con queste notizie vengono fuori tutta una serie di storture del provvedimento”.
Rotelli riconosce che “è una fase storica molto difficile per il nostro Paese perciò che ci sia uno strumento che possa fungere da ammortizzatore sociale è fondamentale per alcune situazioni, al netto dei furbetti, gente che ne approfitta, dei delinquenti.
Il problema di fondo è che questo provvedimento è stato spacciato in Parlamento, e in tutto il Paese, come una misura di accompagnamento al lavoro. Uno degli aspetti veramente paradossali, che Fratelli d’Italia ha denunciato all’inizio, è che si tratta di una misura di assistenzialismo puro che non ha mai dato vita, tramite i navigator, a quel percorso”.
E a testimonianza del flop, anche dell’azione svolta dai navigator, cita il Sole 24ore “che ha scritto che una percentuale del 4-5% aveva poi trovato uno sbocco lavorativo, percentuali che c’erano anche prima negli uffici del lavoro”.
Il parlamentare FdI rimarca poi il fatto che “il reddito di cittadinanza ha il problema che è sottoposto a frode in maniera sfacciata e non riguarda solo la nostra provincia ma tutta Italia. Inoltre è un provvedimento assistenzialista che nell’attuale situazione non credo ci possiamo più permettere. Perché la vera misura che può e deve far ripartire il sistema è che queste risorse importanti, parliamo di miliardi di euro, vengano investite nella ripartenza dell’economia che dà posti di lavoro”.
Sottolinea anche che ci sono “delle situazioni che stanno diventando ormai paradossali, persone che scientemente decidono di non prendere un posto di lavoro optando per il reddito di cittadinanza. E gli imprenditori di alcuni settori che lamentano di non riuscire a trovare gente che vuole lavorare perché l’alternativa c’è ed è il reddito di cittadinanza”.
Gli facciamo notare che con il reddito di cittadinanza qualcuno il lavoro l’ha trovato: i 3000 navigator!
“Adesso però anche loro sono alle prese con rinnovo sì, rinnovo no del contratto. – replica e rivela – Le caselle mail dei parlamentari sono state bombardate dai navigator che facevano presente che stava scadendo loro il contratto. In maniera provocatoria io presentai un ordine del giorno con cui proponevo, visto che purtroppo la finalità iniziale era fallita, di utilizzarli per fare il tracciamento del virus. Sarebbero stati molto più utili in questa fase che non nel cercare lavoro dato che anche in fase pre-Covid non ha funzionato”.
“C’è modo e modo di spendere risorse. – stigmatizza Rotelli – Questo dei navigator e del reddito di cittadinanza, spacciato per misura che doveva portare lavoro, è stato esclusivamente assistenzialismo. Ma era abbondantemente preannunciato”.
Da: La mia città news