
Covid-19 – Civita Castellana – Intervista al sindaco Luca Giampieri sulle riaperture e la ripartenza.
Civita Castellana – “I comuni hanno poche risorse, è difficile operare per il paese”. Il sindaco Luca Giampieri spiega la sua attività in questo momento di ripartenza e i progetti futuri.
In questi lunghi mesi vissuti con il Covid-19, come ha reagito il paese? I cittadini come hanno vissuto le restrizioni in vigore?
“I cittadini sono molto diligenti, lo sono sempre stati dall’inizio della pandemia. Hanno rispettato le norme in vigore e continuano a farlo. I ragazzi sono i più responsabili nonostante la voglia di uscire e la voglia di socializzare. Si sono adattati alla Dad e non solo. Si sono privati delle uscite con gli amici, degli impegni pomeridiani a causa del Covid-19. Ancora oggi, le persone portano la mascherina, mantengono le distanze, usano tutte le precauzioni dettate dalla normativa dpcm vigente. Dopo più di un anno e mezzo, ci siamo abituati a questa vita, anche se difficile. La voglia di poter uscire liberamente, tornare alla normalità è tanta. Ci siamo adattati alla situazione e ci siamo messi al lavoro per combattere questo virus. Siamo stati tra i primi paesi nella provincia a organizzare il centro vaccinale presso la sala Mice del centro commerciale Marcantoni. Un bel traguardo. A oggi, Civita Castellana può contare due centri vaccinali. Abbiamo allestito il drive in presso l’ospedale Andosilla in tempo record. È avvenuto grazie all’aiuto dell’Asl che ha permesso di fare il contact tracing per riscontrare eventuali positività. Per le famiglie colpite dal Covid-19, in poco tempo, abbiamo organizzato la raccolta dei rifiuti con servizio on demand due volte alla settimana. I vigili e i carabinieri hanno contribuito fortemente ad aiutarci sul controllo delle persone in quarantena. Ovviamente mi riferisco all’inverno scorso quando il numero dei contagi era più alto. Devo assolutamente ringraziare anche i dirigenti scolastici che hanno saputo gestire il lavoro al meglio. Un gran lavoro di cooperazione. Sono soddisfatto di ciò che stiamo facendo per il paese, nonostante le avversità”.
Qual è la situazione Covid attuale nel paese?
“Pochi giorni fa l’Asl ci ha comunicato i nominativi di due guariti. Attualmente ci sono 11 casi positivi. Un dato molto confortante rispetto ad altri paesi dove sono state proclamate ordinanze di chiusura con urgenza o sono scoppiati nuovi cluster. Avere un numero di positivi così basso, è solo grazie alla collaborazione dei cittadini. Sono tutti molto bravi e responsabili, dai più grandi ai più piccoli. Nonostante l’aumento delle vaccinazioni, non abbassano la guardia”.
Quali sono gli obiettivi e i progetti in campo, proposti dall’amministrazione comunale, per il futuro del paese in questa fase di ripartenza?
“In primis c’è bisogno di far ripartire la macchina amministrativa che è assolutamente ingolfata. Abbiamo creato un piano assunzionale e lo stiamo attuando. A breve, partiranno i concorsi e i bandi per presentare le varie candidature. Nel frattempo, stiamo accedendo a graduatorie già formate dei paesi vicini per permettere a qualcuno di iniziare l’incarico. Con queste due formule stiamo cercando di incrementare il più possibile il personale all’interno dell’ente. Ad oggi è molto carente. Dall’anno scorso, nonostante la pandemia, siamo partiti con diverse opere pubbliche. Abbiamo già abbellito la facciata comunale che era ridotta in condizioni pessime. A mio avviso, la facciata è il primo biglietto da visita per un comune. Stiamo proseguendo con il decoro del centro storico grazie al progetto “Avere cura del creato” realizzato dall’istituto delle suore francescane di Civita Castellana. Un cittadino ha contribuito nelle attività di messa a dimora degli alberi donando anche lui un arbusto. C’è bisogno di rinnovare. In futuro, abbiamo in progetto di riprendere tutte le grandi opere sospese a causa della pandemia. Per l’immagine del comune, la manutenzione è fondamentale. Purtroppo oggi è difficile operare. Gli enti hanno pochissime risorse. Con quel poco devono gestire il tutto”.
Ora che il Lazio è in zona gialla, come si è preparato il comune alle riaperture di scuole, ristoranti, bar, palestre e tutte le altre attività al dettaglio?
“Il comune di Civita Castellana si è preparato secondo le norme in vigore dettate dal nuovo governo Draghi. A partire dai prossimi giorni, apriranno la piscina comunale e le scuole. Adesso per i locali, per le attività di ristorazione e i bar stiamo cercando di concedere il più possibile spazi all’aperto. L’unico modo per poter lavorare seguendo le regole del governo. Ad oggi non è possibile lavorare al chiuso o al semichiuso. Stiamo lavorando per cercare di dare il più possibile a queste categorie colpite, aree a disposizione. La speranza è quella di poter tornare a lavorare presto anche all’interno dei locali “.
Dal punto di vista economico, come si è mosso il comune per sostenere la popolazione in questo anno di pandemia? Quali sono stati i provvedimenti presi?
“Stiamo ancora distribuendo i bonus alimentari. Non ci siamo mai fermati da quando è iniziata la pandemia e proseguiamo a farlo. Proprio in questi giorni sono stati distribuiti i buoni richiesti il mese precedente. In futuro continueremo ancora finché ci sarà bisogno. Stiamo cercando di venire incontro sempre il più possibile alla cittadinanza e sopratutto alle famiglie che sono state colpite dal Covid-19 a livello economico”.
In questo lungo periodo di pandemia, l’amministrazione comunale come ha svolto il lavoro? Ha adottato lo smart working? Come vi siete trovati? Promuoverete questo modo di lavorare anche in futuro? Secondo lei, quali sono i vantaggi e gli svantaggi dello smart working?
“Sempre distanziati. All’interno dell’amministrazione comunale il lavoro è stato regolamentato secondo la normativa ministeriale utilizzando lo smart working. Nei giorni di apertura al pubblico, per appuntamento, abbiamo organizzato i turni in presenza. Ho firmato un ordinanza ad hoc per regolamentare il tutto. Devo dire che la produttività dei dipendenti è assolutamente ottima con lo smart working. A mio avviso però, ci deve essere un giusto equilibrio tra la presenza e lavorare da remoto. La pandemia ci ha insegnato che si può lavorare in modo molto efficiente anche in smart working. È una modalità ottima. Non abbiamo avuto problemi nell’organizzare video conferenze, incontri. Nonostante tutto ci siamo trovati bene. Credo che per il futuro adotteremo questa modalità, anche se bisogna avere un confronto in presenza per determinate situazioni. Vedremo”.
Ora in zona gialla, continuerete a lavorare in smart working o tornerete negli uffici?
“Continueremo a gestire il lavoro come abbiamo fatto finora. Useremo le precauzioni fino a quando non ci verrà dato il via libero di tornare a lavorare tutti negli uffici in serenità. Avremo raggiunto un bel traguardo quando arriverà quel momento”.
Per lavorare in sicurezza e mantenere in vigore le norme anti-covid, l’amministrazione comunale ha affrontato delle spese? Quali? Come ha organizzato gli uffici in vista della possibilità di tornare a svolgere il proprio lavoro in presenza?
“Assolutamente sì. Abbiamo acquistato plexiglas, mascherine e gel disinfettanti. Ogni postazione è stata adibita ad hoc per svolgere il lavoro in assoluta sicurezza. Abbiamo seguito tutti i protocolli per mantenere in vigore le norme anti-covid e continueremo a farlo”.
Cosa pensa delle ultime decisioni prese dal governo Draghi per far ripartire l’Italia, nonostante il Covid sia ancora così presente nella nostra quotidianità?
“A mio avviso, visto il numero dei vaccinati e la situazione attuale dei contagi covid, il piano di ripartenza poteva essere accelerato. Per non parlare del coprifuoco. Una misura troppo eccessiva ad oggi. Dopo più di un anno e mezzo che viviamo in questa situazione, non si possono privare le persone della libertà di uscire fino a quando vogliono. Tutto questo per evitare di creare assembramenti negli esercizi commerciali, bar, ristoranti di sera. Durante la giornata nei bar si possono creare assembramenti lo stesso. Anzi, è peggio. Ogni persona ha orari di lavoro da rispettare, si deve sbrigare. Tutti di corsa e ammassati. Distribuire il lavoro fino a sera, aiuterebbe a evitare questo tipo di problema. La crisi causata dalla pandemia è forte. Molte attività vivono la giornata. Di certo, se si prosegue in questa maniera, sarà dura riprendersi”.
Da: Tusciaweb