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Azione Studentesca: “Basta indottrinamento, la priorità della scuola non è il Ddl Zan”

Tra ieri ed oggi i militanti di Azione Studentesca Viterbo hanno attaccato fuori dalle scuole del capoluogo, di Civita Castellana e di Orte dei manifesti di denuncia verso la propaganda politica a favore del DDL Zan, della carriera alias e di altri provvedimenti spacciati per LGBTQ-friendly.

Ogni giorno, assistiamo ad un continuo comizio, da parte di associazioni studentesche e alcuni docenti, riguardo l’urgenza e l’imprescindibilità di queste misure, con tanto di repressione e accuse di omofobia nei confronti di chi osa sollevare dubbi al riguardo.
Rivendichiamo il diritto ad affermare che il DDL Zan non solo è inutile (già è prevista in Italia un’aggravante per discriminazione), ma anche dannoso. Infatti l’art. 4 del presente disegno di legge da luogo ad una norma a dir poco ambigua verso la libertà di espressione, che viene esclusa nei casi di ” concreto pericolo di atti discriminatori e violenti “. Belle parole, per carità, ma che in via di interpretazione concreta nel mondo reale possono aprire ad una persecuzione rispetto a chi dovesse manifestare opinioni non progressiste. Inoltre, all’art. 7, viene proposta l’istituzione del 17 Maggio quale “giornata nazionale contro l’omobitransfobia”, una data in cui le scuole saranno tenute ad organizzare eventi, come “cerimonie ed incontri” in teoria per sensibilizzare gli studenti, di fatto per continuare a imporci una visione del mondo liquida, dove i generi non esistono e ognuno può essere quello che vuole, uomo, donna o altro, nonostante il proprio sesso biologico. Non è un caso che anche una parte del mondo LGBT ha sollevato i propri dubbi: ArciLesbica Nazionale, in primis, ha chiesto di modificare il provvedimento, venendo per questo attaccata duramente e addirittura la sua sede vandalizzata.
Fermo restando la nostra più totale lontananza e condanna verso ogni atto discriminatorio di qualsiasi tipo, oggi le emergenze delle scuole sono altre, a partire dai crolli sempre più frequenti delle strutture, che richiedono un programma serio di investimenti per l’edilizia scolastica e un piano per colmare il gap scaturito dalla DaD di questi due anni.

Azione Studentesca-