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Strage di via D’Amelio, FdI omaggia Borsellino con una fiaccolata. Rotelli: “La sua memoria, il suo esempio, restano impressi nelle nostre menti”

La pandemia non ferma il ricordo. Come ogni anno, Viterbo commemora la strage di via D’Amelio del 1992.
Ieri sera – davanti al murales sul muro di cinta del Comando Provinciale dei Carabinieri – il gruppo di Fratelli d’Italia, ha organizzato una fiaccolata statica in memoria di Paolo Borsellino, magistrato italiano, deceduto per combattere la mafia: una delle tante vittime di Cosa nostra. Il 16 luglio, insieme a lui erano presenti cinque agenti della sua scorta: Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina e Walter Eddie Cosina.

Il ricordo di quella strage, che ha marchiato per sempre la storia, suscita tutt’oggi un’immensa commozione. Due uomini che sposarono la verità e la giustizia, e amarono a tal punto il proprio Paese da scegliere il sacrificio personale. Ricordare Paolo Borsellino, è un dovere morale, il suo impegno per la giustizia italiana non va dimenticato. Le simboliche fiamme accese ricordano che “Paolo vive”, nella nostra mente e nella nostra coscienza.

La manifestazione è iniziata con un’introduzione da parte del deputato di FdI, Mauro Rotelli, per poi proseguire nella lettura di alcuni brani, per testimoniare la vicinanza alle vittime della mafia. “Le mafie cambiano le forme, i campi di azione, le strategie criminali. Si insinuano nelle attività economiche e creano nuove zone grigie di corruzione e complicità. Sono un cancro per la società e un grave impedimento allo sviluppo. Occorre vigilanza, e la consapevolezza deve farsi cultura. Occasioni come queste ci aiutano a riflettere insieme. Sconfiggeremo ed estirperemo le mafie. Con l’azione delle istituzioni, con la coesione delle comunità, con il protagonismo dei cittadini”, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Dopo la chiusura dell’evento, il deputato Mauro Rotelli, ci ha lasciato una dichiarazione in merito a quel terribile pezzo della storia d’Italia. “Sono 29 anni – spiega Rotelli – che si ricorda in tutta Italia questa tragica strage, che avviene pochi mesi dopo rispetto alla morte di Giovanni Falcone. Paolo Borsellino, muore il 19 luglio 1992 a via d’Amelio. Uno degli aspetti di questa ‘tragedia nella tragedia’ è che nell’attentato muore anche la prima donna in servizio nella Polizia di Stato, Emanuela Loi, deceduta con l’esplosione della bomba, sotto casa della madre di Borsellino”.

“Abbiamo sempre organizzato questa iniziativa, senza utilizzare simboli di partito – prosegue il deputato – negli anni passati (pre Covid), abbiamo dato il via a fiaccolate itineranti, che arrivavano orientativamente a Palazzo Papale. L’anno scorso non si è potuto organizzare nulla, se non realizzare il murales che ricorda i Giudici, sul muro di cinta del Comando Provinciale dei Carabinieri a Viterbo, nella via a loro dedicata”.

“Quest’anno data la pandemia globale, abbiamo pensato di organizzare questa fiaccolata statica ma la partecipazione dei cittadini viterbesi non è venuta a mancare, anzi c’è stato un grande coinvolgimento anche da parte di molte autorità locali. Una fascia tricolore è significativa, indica che quella persona sta rappresentando tutto il proprio comune”, conclude Rotelli.

Infatti, alla manifestazione era presente il sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, il  sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, Antonio porri, sindaco di Vasanello, Stefano Bigiotti, sindaco di Valentano, il presidente della provincia, Pietro Nocchi, il sindaco di Civita Castellana, Luca Giampieri , Massimo Bambini, sindaco di San Lorenzo Nuovo, l’assessore Marco De Carolis, il consigliere di FdI Antonio Scardozzi, Minchella ed il consigliere provinciale FdI, Gianluca Grancini.